“P”
P Come pane.
Come la più gentile ed accogliente delle parole.
Occorre scriverla sempre con la maiuscola, come il nostro nome.
Una P in grande, come viene… e poi G come morbido greige ad ammantare tutto quanto.
C come quelle amabili e geometriche cementine avvolte nel caldo abbraccio dei dorati pani, così, come sospesi in sottili teche trasparenti ed infine B come black, che elegante e lucido sottolinea i confini e riordina gli spazi.
Il resto è pura gioia per gli occhi ed il palato.
Gioia e tepore appunto, raccolti in poche cose sapientemente dosate. In un’ambientazione dove l’arredo ed il decoro sono solo il facile contorno di qualcosa di supremo e divino. Mi sento nel giusto nel dire: “L’odore del pane, come il suono dell’acqua che scorre, hanno in se il seme imperituro dell’innocenza e della gioia”.